Ci sono storie che non si scelgono: ti attraversano, ti feriscono, ti obbligano a raccontarle. Per Gabriele Caramelli, Charlie Kirk è una di queste. «I libri per gli eroi vanno scritti». La morte di un ragazzo che considerava un simbolo della libertà lo ha colpito profondamente: «mi ha fatto male vederlo morire»
Kirk era giovane, parlava nelle università, rispondeva con i fatti a chi lo contestava con il pensiero woke. «Di politica non si può morire, mai», aggiunge, facendo un parallelismo con un altro tragico omicidio storico: «Mi ricorda quello che successe a John Fitzgerald Kennedy»
Da questo senso di ingiustizia nasce il libro “Charlie Kirk – La Fede, il Coraggio, la Famiglia” di Passaggio al Bosco, un omaggio e insieme una denuncia.
Perché un libro su Charlie Kirk?
«Perchè è un eroe. E i libri per gli eroi vanno scritti. La sua è una storia che mi ha colpito davvero. Stiamo parlando di una persona che si è sempre battuta per la libertà d’espressione.
Il suo omicidio mi ha ricordato quello di John Fitzgerld Kennedy a Dallas nel 1963: di politica non si può morire, mai.
Charlie parlava nelle università e rispondeva con i fatti ma a qualcuno, abituato all’ideologia woke, non piaceva. Alcuni, non sapendo come rispondergli quando perdevano una conversazione, dicevano che era “pieno d’odio”. Hanno cercato di svilirlo in tutti i modi, gettandogli fango addosso. Lui però ha sempre risposto con il sorriso, confrontandosi con chiunque».
Da chi veniva contestato?
«Da movimenti di estrema sinistra diffusi negli atenei Usa. È stato terribile vedere che sui social c’è chi ha dimostrato contentezza sulla sua morte».
Cosa ne pensi di Trump che vieta Antifa?
«Ha fatto le sue scelte. Antifa in America è un movimento molto diffuso e che ricorre alla violenza».
Charlie Kirk è stato un collante per i giovani?
«Sicuramente sì. È diventato un eroe per la destra occidentale, una bandiera contro la censura e per la libertà di parola. Un simbolo molto affine al modello conservatore italiano. Guardiamo il concetto di famiglia o di tradizione nei suoi discorsi, non è poi così lontano dal nostro conservatorismo».
In Italia, chi ha espresso solidarietà come Massimiliano Zossolo di Welcome to Favelas che ha depositato una targa con i fiori davanti l’ambasciata americana a Roma ha ricevuto minacce di morte. Cosa ne pensi?
«Il problema delle minacce di morte è avvilente. Nessuno merita di morire».
Sulla polemica a Più Libri Più Liberi contro Passaggio al Bosco, che ha pubblicato il tuo libro?
«La censura è terribile. Bisognerebbe concentrarsi sui libri, sulla lettura e sulla cultura. Passaggio al Bosco pubblica libri storici. Possono piacere o non piacere, ma ostracizzare un editore è eccessivo».
E sull’assistente della Salis, indicato come regista delle manifestazioni contro la casa editrice?
«Sono rimasto sbalordito dalla notizia».
Presenterai il libro ad Atreju. Quando?
« Il 12 Dicembre alle ore 10».
Charlie Kirk è un martire?
«È un eroe».