“Il Governo non può nascondersi dietro il PNRR per difendere l’indifendibile. I LEP non sono un adempimento tecnico, ma diritti fondamentali che devono essere garantiti in modo uniforme in tutto il Paese. La Corte costituzionale ha già chiarito che l’esecutivo non può definirli da solo, né senza uno stanziamento di risorse adeguate.” Lo afferma la senatrice dem Beatrice Lorenzin, commentando sui social la gestione da parte del Governo dei Livelli Essenziali delle Prestazioni e il loro inserimento nel percorso di attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Secondo Lorenzin, l’esecutivo sta utilizzando il PNRR come “scudo politico” per giustificare decisioni che, a suo giudizio, rischiano di compromettere l’uniformità dei diritti su scala nazionale. La senatrice ricorda che i LEP rappresentano un presidio costituzionale volto a garantire parità di accesso ai servizi fondamentali e che qualsiasi ridefinizione deve passare attraverso un adeguato finanziamento statale.
La posizione della parlamentare si inserisce nel più ampio dibattito sulle competenze tra Stato e autonomie territoriali e sulle risorse necessarie per assicurare l’effettiva applicazione dei livelli essenziali in settori come sanità, welfare e istruzione.
Lorenzin conclude ribadendo che “senza risorse reali e senza un percorso condiviso, non c’è attuazione dei LEP che possa dirsi legittima né efficace”.