Riforme, agricoltura, crescita e competizione globale: perché l’Etiopia è centrale per l'Italia secondo Fanuli (FdI)

Riforme, agricoltura, crescita e competizione globale: perché l’Etiopia è centrale per l'Italia secondo Fanuli (FdI)

L’Etiopia si consolida come uno dei Paesi africani a più elevato potenziale strategico, in un contesto internazionale segnato da una competizione crescente per risorse, infrastrutture e accesso ai mercati emergenti. Le analisi degli osservatori convergono nel considerarla un attore destinato a influenzare gli equilibri economici e politici del Corno d’Africa. Una lettura condivisa anche da Eloisa Fanuli, dirigente di Fratelli d’Italia, secondo cui l’Etiopia rappresenta “un laboratorio fondamentale per interpretare i nuovi scenari globali”.

Un nodo centrale nella geografia africana

Con oltre 130 milioni di abitanti, l’Etiopia è la seconda nazione più popolosa dell’Africa e uno snodo primario per l’intera Africa orientale. La posizione geografica, al crocevia tra il Mediterraneo allargato e le principali rotte commerciali dell’Oceano Indiano, ne rafforza il ruolo di piattaforma per traffici, investimenti e corridoi logistici.

“Monitorare la traiettoria etiope significa osservare uno dei sistemi economici più dinamici del continente”, afferma Fanuli. “Un sistema capace di incidere non solo sull’Africa orientale, ma anche sui rapporti fra Africa, Medio Oriente ed Europa.”

Riforme e modernizzazione

Negli ultimi anni Addis Abeba ha avviato una serie di riforme con l’obiettivo di modernizzare il tessuto economico e produttivo. Gli interventi riguardano il potenziamento delle infrastrutture logistiche e dei trasporti, l’ampliamento della capacità energetica, l’apertura graduale di alcuni settori agli investimenti esteri e il miglioramento del quadro amministrativo per le imprese.

“La crescita dei parchi industriali, la modernizzazione del sistema dei trasporti e i progetti energetici in corso stanno cambiando la fisionomia del Paese”, spiega Fanuli. A suo avviso, queste trasformazioni offrono all’Italia “spazi concreti di cooperazione”, soprattutto alla luce dell’ingresso dell’Etiopia nell’AfCFTA, la zona di libero scambio africana, che favorisce una più stretta integrazione economica regionale.

Il ruolo trainante dell’agricoltura

Il settore agricolo continua a rappresentare uno dei principali asset dell’economia etiope. Le filiere del sesamo, dei legumi e dei semi oleosi generano complessivamente circa 23 miliardi di dollari l’anno, confermando il Paese come uno dei maggiori produttori globali nel comparto.

Per Fanuli, questi dati non vanno letti come previsioni operative, ma come “indicatori utili a comprendere la portata di un settore che sostiene la crescita interna e contribuisce a definire il ruolo dell’Etiopia nelle catene di approvvigionamento globali”.

Competizione internazionale e presenza italiana

Sul fronte internazionale, la competizione per assicurarsi spazi economici in Etiopia è in aumento. Tra i principali attori attivi nel Paese figurano economie del Golfo, Cina e Turchia, interessate soprattutto a infrastrutture, logistica, manifattura e risorse naturali.

L’Italia mantiene una presenza significativa, con imprese impegnate in ambiti infrastrutturali, agricoli e industriali. Tra queste Bethar Group, attiva in progetti di sviluppo territoriale e dell’industria.

“Il know-how italiano è particolarmente apprezzato”, osserva Fanuli. “Le competenze in tecnologia, energia, logistica e agricoltura consentono all’Italia di proporsi come partner strategico in un contesto competitivo ma ricco di opportunità.”

Implicazioni geopolitiche

Il protagonismo dell’Etiopia non riguarda solo la crescita economica. Il Paese è oggi al centro di dinamiche geopolitiche che includono la competizione per risorse e catene del valore, il controllo dei corridoi logistici del Mar Rosso, la ridefinizione delle alleanze regionali e la crescente domanda di investimenti in infrastrutture critiche.

“L’Etiopia è una delle piattaforme più rilevanti per interpretare gli equilibri futuri del continente africano e del Mediterraneo allargato”, sottolinea Fanuli.

Secondo la dirigente, la sfida per l’Italia consiste nel “cogliere con lucidità e visione strategica le opportunità offerte dal percorso di modernizzazione etiope”. Rafforzare la presenza italiana, conclude, significa “assumere un ruolo attivo in un’area destinata a diventare sempre più centrale nei prossimi anni”