Il senatore del Movimento 5 Stelle Roberto Scarpinato denuncia una nuova serie di “falsità, insinuazioni e mistificazioni” a suo carico, dopo un’intervista pubblicata dal quotidiano La Verità nella quale la magistrata Anna Gallucci lo chiama in causa in relazione a presunte pressioni esercitate quando era Procuratore generale di Palermo.
In una nota, Scarpinato sostiene che si tratti dell’ennesimo episodio di una campagna destinata – a suo avviso – ad accompagnare i mesi che precedono il referendum sulla riforma costituzionale della magistratura, con l’obiettivo di “delegittimare” l’ordine giudiziario e orientare l’opinione pubblica verso il Sì.
Il senatore respinge in modo netto le affermazioni attribuite a Gallucci, secondo cui avrebbe avviato un procedimento disciplinare nei suoi confronti per ragioni politiche, dopo che la magistrata aveva indagato anche su esponenti progressisti. Scarpinato definisce queste ricostruzioni “gravissime” e “radicalmente false”.
L’ex Procuratore generale afferma che non fu mai informato dei contenuti dell’indagine condotta dalla Procura di Termini Imerese e precisa che la segnalazione disciplinare non fu una sua iniziativa: secondo la sua versione, la procedura partì direttamente dal Procuratore capo di Termini Imerese, a seguito di una nota della Procura per i Minorenni di Palermo che contestava alla dottoressa Gallucci la mancata comunicazione del coinvolgimento di minorenni in un’inchiesta per droga. Scarpinato dichiara di aver solo trasmesso la segnalazione agli organi competenti.
Il senatore annuncia inoltre azioni legali anche nei confronti del direttore de La Verità, contestando il sottotitolo dell’articolo che riporta una ricostruzione ritenuta “ulteriormente falsa”.